Il miracolo economico MONDIALE
Turani, Giuseppe
Il miracolo economico MONDIALE
Baldini&Castoldi 1997
Se dovessi far scrivere un panegirico sulla mia persona, in cui si aggiunge come dettaglio che ho una gran chioma bionda forse potrebbe essermi utile l'A. Giornalista, laureato in economia, per la Repubblica, il Corriere della Sera, Capital, L'Europeo e Il Mondo, direttore di "Affari e Finanza". Non mi stupisce che 1994 venne accusato di aver preso i soldi dal gruppo Ferruzzi e dalla finanziaria milanese Ifm, per scrivere a comando (procedimento penale archiviato perché le accuse erano infondate e generiche). In questo libro scrisse una montagna di cazzate su un'imminente miracolo economico MONDIALE (in grassetto nel titolo)
"... una fantastica era di nuova prosperità e benessere. Niente sarà più come prima. In 25 anni il reddito pro capite dei maggiori Paesi del pianeta può aumentare dell'80 per cento. E quello del resto del mondo addirittura del 270 per cento"
"tutto lascia pensare che il terzo millennio sarà qualcosa di speciale. Un millennio di grandissimo benessere. Il millennio del Benessere Globale" (maiuscole nell'originale).
"... gli anni della crisi e dei sacrifici sono dietro le nostre spalle. Forse sono già finiti. E non torneranno più. Mai più." - aletta di copertina.
Il libro è tutto così e non l'ha scritto un veggente cattolico che aveva esagerato col vin santo, sono parole di esperto di economia che dirige ancora oggi "Uomini&Business".
"Il risveglio del pianeta
A questo punto siamo in grado di avere una visione più corretta di quanto sta avvenendo sul pianeta, dove non è vero che povertà e miseria stanno preparando il terzo e definitivo conflitto mondiale. Anzi, quello che si può dire, in base a quanto abbiamo scritto fin qui, è quanto segue:
1) Nel mondo è partita una fase di crescita e di espansione molto importante e che dovrebbe durare molto a lungo.
2) Lo sviluppo riguarda tutto il mondo e coinvolge almeno tre miliardi di persone che fino a pochi anni fa erano confinate nella miseria e nella mancanza di prospettive.
3) Lo sviluppo è più forte, più intenso, nelle aree più povere. E più moderato in quelle che invece sono da tempo le aree economicamente più forti.
4) Infine, il numero dei povero sta diminuendo quasi a vista d'occhio mentre quello dei ricchi sta crescendo. Nel Far East e nell'Asia del Sud, ad esempio, nel 2010 ci saranno 700 milioni di benestanti, nel 1990 ce n'erano meno di 300 milioni." (pag. 94)
"Ci saranno, certo, dei conflitti commerciali, ma queste sono cose che la diplomazia degli affari e delle grandi banche ormai hanno imparato a sistemare senza grande strepito" (pag. 106)
Il delirio di Turani sarà stato un'iniziativa personale, lo sfogo del bisogno di comunicare a tutti sue idee senza fondamento, ci potremo dire. Iniziativa e rischio personali. Non è così: a novembre del 1997 quando questo cumulo di sciocchezze è andato in stampa il governo era retto dal professor Prodi. Il libro dedica gli ultimi capitoli a bastonare Bertinotti, comunista, statalista, vecchio, che non capiva che c'era già stato l'avvento della Global Age e chiedeva le 35 ore. Il nostro dedica delle osservazione al Polo: i suoi leader? "recitano tristi giaculatorie". "Di Forza Italia parlo poco perché la considero una forza politica occasionale e temporanea. Probabilmente, nel giro di un anno o due non ci sarà nemmeno più." Gianfranco Fini? "Non è la signora Thatcher" (p. 120)
Sono andato a cercare interventi recenti dell'A.: l'ho trovato che insultava Salvini e il movimento 5 stelle. Il 9 settembre sul suo sito spiegava perché i grillini sono destinati a sparire. Se ci prende come ha indovinato la sparizione di Forza Italia prima del 2000 e sul millennio del Benessere Globale, i seguaci di Casaleggio possono stare tranquilli.
C'è da chiedersi come uno così possa avere un filo di credito, se non si considera che scrive in Italia. Libro che ruba spazio in libreria, da cassonetto dopo qualche sana risata.