ROTTA FUTURA

Venti anni di carceri

L'appello di Gianni Alemanno che chiede alla politica di avere il coraggio di guardare alla carcerazione richiede a tutti noi uno sguardo d'insieme sulla politica carceraria di questi ultimi anni e sul fenomeno più palese e consunto: il sovraffollamento.

Chi scrive assistette in diretta al dibattito politico sull'indulto del 2006 e proprio a partire da quei numeri, che venivano sbandierati come motivo essenziale e inevitabile per aprire le carceri a ventimila detenuti sovraffollati ho ricontrollato i numeri dell'andamento dal 2005 al 2023 (ultimi numeri che ho trovato) della condizione del sovraffollamento nelle carceri.

Sono numeri presi da lontano, senza andare a dettagliare gli aspetti delle situazioni, come le differenze tra regione e regione, quelle tra carceri maschili e femminili, tutta la questione della variazione nel tempo tra reati, pene e autori, il tema dell'introduzione di forme diverse di espletamento delle pene.

DISCUSSIONE

Quando si trattò l'indulto del 2006 i numeri denunciavano nel 2005 l'esistenza di una popolazione di circa 60.000 detenuti compressi in un sistema di alloggio con regolamentare capienza 43.000, che dava una percentuale circa di sovraffollamento 138%

Ho quindi inserito anno per anno fino al 2023 (dati DAP e Antigone) l'andamento del sovraffollamento in percentuale. Linea tratteggiata rossa.
L'indice della capienza percentuale rispetto a quella del 2005, quindi con capienza 100% nel 205 a salire, perché sono state aumentate negli anni le capacità. Linea continua blu.
Ho quindi creato un indice del problema rapportando la gravità del sovraffollamento alla capienza del 2005, cioè con 100% uguale a 138% di sovraffollamento per la capienza del 2005. Linea continua viola.

Vediamo cosa è successo attraverso questi quasi 20 anni di governi liberali di destra e di sinistra.

Problema del sovraffollamento in percentuale. In 18 anni l'indice è sempre stato sopra il 100% tranne nel solo anno dell'indulto voluto dal governo Prodi del 2006 in cui furono fatti uscire oltre ventimila detenuti. A parte il fatto che molte di quelle persone hanno commesso altri reati e sono tornate in carcere aggravando il problema dell'affollamento negli anni successivi, si vede che le carceri sono sempre rimaste sovraffollate, cioè il problema è rimasto attraverso tutti i governi che si sono succeduti.

Problema dell'insufficente capienza delle carceri rispetto all'affollamento: vi erano sessantamila detenuti da alloggiare nel 2005, ci sono sessantamila detenuti da allogggiare nel 2023. Tra il 2005 e il 2023 la capienza è aumentata del 19%, da circa 43.000 a circa 51.000 in 18 anni, ovvero 457 posti all'anno. Per raggiungere la capienza teorica richiesta ci vogliono altri 19 anni con completamento nel 2042.
A fronte del problema permanente del sovraffollamento non si è fatto nessuno sforzo particolare per costruire le carceri necessarie, con un piano adeguato e un impegno serio.

Andamento dell'indice. L'indice si è portato dal valore 100 del 2005 al valore 100 del 2023, cioè il problema è sostanzialmente inalterato.

CONCLUSIONI

Il sovraffollamento carcerario non è stato considerato dalle maggioranze di governo liberali di centro destra e di centro sinistra come niente altro che un argomento di polemica ideologica per l'esercizio di una dialettica tra i professionisti dell'amnistia e quelli della carcerazione utile solo alle rispettive rendite politiche.

Per il cd Centrodestra l'affollamento è una pena della pena carceraria, un modo per gratificare le "persone perbene" facendogli vedere che le si privilegia, non dedicando risorse ai "malfattori". Per il cd Centrosinistra è il modo per l'esercizio di una pelosa carità di origine cattocomunista e la ripetizione delle teorie di controllo sociale.

PROPOSTA

Costruzione di nuove carceri, con l'abbandono di alcune di quelle vecchie, per portare la capacità di accoglienza nazionale a 65.000 posti, in sei anni.