Problema del sovraffollamento in percentuale. In 18 anni l'indice è sempre stato sopra il 100% tranne nel solo anno dell'indulto voluto dal governo Prodi del 2006 in cui furono fatti uscire oltre ventimila detenuti. A parte il fatto che molte di quelle persone hanno commesso altri reati e sono tornate in carcere aggravando il problema dell'affollamento negli anni successivi, si vede che le carceri sono sempre rimaste sovraffollate, cioè il problema è rimasto attraverso tutti i governi che si sono succeduti.
Problema dell'insufficente capienza delle carceri rispetto all'affollamento: vi erano sessantamila detenuti da alloggiare nel 2005, ci sono sessantamila detenuti da allogggiare nel 2023. Tra il 2005 e il 2023 la capienza è aumentata del 19%, da circa 43.000 a circa 51.000 in 18 anni, ovvero 457 posti all'anno. Per raggiungere la capienza teorica richiesta ci vogliono altri 19 anni con completamento nel 2042. A fronte del problema permanente del sovraffollamento non si è fatto nessuno sforzo particolare per costruire le carceri necessarie, con un piano adeguato e un impegno serio.
Andamento dell'indice. L'indice si è portato dal valore 100 del 2005 al valore 100 del 2023, cioè il problema è sostanzialmente inalterato.
CONCLUSIONI
Il sovraffollamento carcerario non è stato considerato dalle maggioranze di governo liberali di centro destra e di centro sinistra come niente altro che un argomento di polemica ideologica per l'esercizio di una dialettica tra i professionisti dell'amnistia e quelli della carcerazione utile solo alle rispettive rendite politiche.
Per il cd Centrodestra l'affollamento è una pena della pena carceraria, un modo per gratificare le "persone perbene" facendogli vedere che le si privilegia, non dedicando risorse ai "malfattori". Per il cd Centrosinistra è il modo per l'esercizio di una pelosa carità di origine cattocomunista e la ripetizione delle teorie di controllo sociale.
PROPOSTA
Costruzione di nuove carceri, con l'abbandono di alcune di quelle vecchie, per portare la capacità di accoglienza nazionale a 65.000 posti, in sei anni.
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