ROTTA FUTURA

Su "razzisti & ipocriti"

Nel 2000 mi feci una copia di un articolo di The Guardian (l'immagine ricavata la trovate anche qui) che criticava violentemente l'approccio europeo alle politiche migratorie in occasione dell'ostracismo contro Jörg Haider, con l'argomento che tutti i leader europei erano anche peggiori dell'austriaco, governatore della Carinzia. Tutti ipocriti, tutti razzisti, Secondo Jeremy Seabrook.

Una mia traduzione dell'articolo è QUI.

La cosa interessante è che i termini e gli argomenti, come il tema, sono attuali per i problemi odierni quanto uguali attraverso i lustri. L'autore usa tranquillamente i canoni del comunismo postsovietico: la colpa degli europei verso tutto il mondo, il loro immeritato privilegio, la loro debolezza e l'inutilità dell'opposizione all'invasione. Non si preoccupa di fare un discorso totalitario, neppure di ammettere tra le righe che gli immigrati sono migranti economici nascosti sotto la dizione "richiedente asilo", o di usare l'armamentario classico marxista del ricco e del povero, della guerra del globale dei proletari, una favoletta vecchia di quasi due secoli.

La cosa più interessante è che riporta le lettere degli inglesi sul Sun nel 2000: le parole e i problemi sono uguali a oggi. Le differenze dopo 17 anni sono due: Haider è morto e, come europei che aspiravano a un continente unito per il benessere di tutti... ci siamo giocati la Gran Bretagna con la Brexit.

Aver ignorato il problema dei sedicenti "richiedenti asilo" è uno dei fattori che ha portato all'uscita della Gran Bretagna dalla UE. Mentre gente come Seabrook ripeteva i ritornelli del Comunismo, e a tutt'oggi continua tranquillamente a sputare sul sistema in cui mangia, governi di "destra" e di "sinistra" hanno ignorato la grande questione dell'immigrazione  perniciosa; hanno tralasciato di dare soluzioni a quella e agli altri gravi problemi - debito pubblico, inquinamento, pensioni deindustrializzazione - per un ventennio.

C'è stata una scelta da parte di intere classi dirigenti: non affrontare i problemi. Non cadiamo nell'argomento del "oggi è diverso", "le crisi recenti", le classi dirigenti dell'Europa si sono alternate nel dimostrarsi incapaci o complici.

La storia di questi venti anni ci insegna che ci serve una nuova classe dirigente per un'Europa che dia pace e il maggior benessere possibile alla maggior parte possibile.