#Combattere 12 - Il nemico principale
Su una chat è stato detto che tutti i testi militari sono unanimi nel prescrivere di identificare il "nemico principale". Senza la comprensione di chi sia il nemico principale sarebbe impossibile pensare le necessità strategiche e realizzare un piano per ottenerle.
In un altro intervento qualcuno ha affermato che oggi il nostro nemico principale sarebbe il potere finanziario e industriale della cd "anglosfera", cioè Stati Uniti, Gran Bretagna e i loro alleati sia economici che culturali, anche in altri continenti, a cui si oppone il progetto del mondo cd "multipolare", cioè che le attività dei paesi che compongono quest'ultimo, che più o meno si identifica nei BRICs e negli stati non allineati, insistendo a non assecondare i progetti di Washington e New York porteranno ad una nuova fase di equilibrio strategico senza il predominio della sola potenza americana, che è il centro dell'anglosfera.
Non capisco cosa in questa
prospettiva assicuri il raggiungimento pacifico, per l'Italia, o l'Europa, anche se a noi interessa principalmente l'Italia, di un equilibrio o non possa, per esempio, far passare l'equilibrio strategico globale e continentale dell'Europa tra altalenanti cambi di assetto mentre i gruppi dirigenti di tutti i paesi cercano di aumentare la stabilità e l'ampiezza del loro potere. Non sono per nulla convinto che l'emergere di gruppi di potere finanziari e industriali dell'Asia, che già da tempo intervengono in Europa, in Africa, nel Pacifico, non porti per l'Italia alla sostituzione di un nemico principale con un altro, poiché l'azione dei gruppi finanziari segue regole spietate fuori dei propri confini, quando non c'è un forte controllo politico da parte dello stato in cui hanno sede le strutture fisiche di controllo. Quando le multinazionali agiscono solo secondo l'imperativo del profitto, e così fanno le aziende o i singoli individui, le azioni e le regole sono molto simili e dipendenti solo da leggi economiche applicate in modo amorale.
È vero che le culture semita e del cristianesimo protestante sono più inclini, o addirittura volte, al profitto materiale in quanto tale, indifferenti al suo contenuto di conseguenze per chi è fuori del circolo dei correligionari, tuttavia le subculture del successo materiale, dei soldi facili, del potere individuale sono state sparse ovunque a livello globale, gettate a germinare sulla naturale tendenza degli individui all'accumulazione e all'egoismo.
C'è la possibilità che mentre manovriamo strategicamente per spingere un "nemico principale" fuori dalla sfera della minaccia che rappresenta attraverso il suo potere militare e finanziario, altri gruppi, con gli stessi metodi, con gli stessi appetiti, proveniendo da una direzione diversa, si presentino agitando altre minacce, altri problemi. Il sistema finanziario è globalizzato, i servizi del terziario di massa sono globalizzati. La loro amoralità è sostanzialmente globale e il modello della "anglosfera" e dello stile di vita dei suoi adepti, dal semplice cittadino alla figura famosa a livello mondiale, è stato propagandato in tutte le società civili. Dopo aver rimandato gli yankee oltre oceano, "i russi nella steppa", altri gruppi finanziari e industriali emergerebbero a sfruttare gli spazi di opportunità in Europa e in Africa, con le stesse modalità, cambiando i nomi e i marchi, ma restando sostanzialmente la medesima minaccia, dettata con gli stessi metodi e gli stessi obiettivi pratici, cioè il puro potere materiale, e morali, cioè la sopraffazione di qualsiasi idea e organizzazione che sia di ostacolo al primo.
Nessun autore di cose militari ha scritto direttamente di un nemico proteiforme che si incarna, in momenti diversi, in gruppi diversi, in idee diverse, per manipolarli di volta in volta per battaglie diverse, anche contrastanti e autodistruttive, per proteggere il suo potere. Il "nemico principale" non ha più soldati e generali. Chiunque può trasformarsi in agente nemico.