ROTTA FUTURA

Analisi del "Guerrilla gardening".

 

Questo articolo prende come spunto la lettura di:

Trasi M., Zabiello A., Guerrilla gardening. Manuale di giardinaggio e resistenza contro il degrado urbano, 2009.

Sul tema esistono anche:

Seneghini F. Falce e rastrello. La rivoluzione verde del Guerrilla gardening. Storie di resistenza al degrado urbano. Stampa Alternativa, 2012

Reynolds R. Guerrilla gardening. Manifesto di floricoltura militante, Ultra, 2015

 

il Guerrilla gardening
(giardinaggio guerrigliero)

Dove e quando
La storia delle attività di coltivazione organizzate e opposte alle pretese del potere è antica e riguarda propriamente la campagna. Il guerrilla gardening è rivolto agli spazi urbani. Le notizie di iniziative di giardinaggio abusivo e motivato politicamente risalgono sembra agli anni Settanta a New York. Il giardinaggio urbano abusivo si è saldamente impiantato nel 1999 a Manchester (Regno unito, 1999: Leaf Street: Radical gardening in the city) e presentato in Italia in più fasi.
Gli autori del libro sostengono di essersi dati alla "guerriglia" fina dal 2004. Se ne è molto parlato nel periodo tra il 2009 e il 2014.

«L’orto di fermenti di terra per esempio nasce proprio nel quadrato di piazza Nuccitelli dove i Giardinieri sovversivi nel marzo 2010 hanno effettuato con piante a fioritura stagionale (come i girasoli) la loro prima aiuola sovversiva...»
«Sabato primo dicembre suona la campanella: alle 17,30 presso Acrobax a Roma (via della Vasca Navale 6), verrà presentata la Scuola del Giardiniere sovversivo e di Permacultura. Il corso è organizzato dai Giardinieri Sovversivi Romani» (2012). 
«un corso di permacultura che prenderà avvio sabato 2 febbraio 2013, alle ore 14, presso il Laboratorio Occupato e Autogestito Acrobax»
«Raduno Intergalattico di Guerrilla Gardening a Roma, ( 2 - 4 maggio 2014), presso il centro occupato Acrobax».Nel 2018 il movimento di Guerrilla Gardening proclamava di essere diffuso in tutta Italia. «Possiamo nominarne alcuni: -Piante Volanti (Milano); -Terra di Nettuno (Bologna); -Libero Orto (Latina); -Friarelli Ribelli (Napoli); -Ammazza che Piazza (Taranto); -Gnomi Giardinieri (Cagliari); -Guerrilla Gardening (Palermo); -Fluid Flower (Sulmona); -Badili Badola (Torino).
La pratica è stata di nuovo risollevata dalla propaganda nel 2023, anche con il nome di botanarchia, e motivata dai lockdown Covid-19. Dopo che in Gran Bretagna "l’attivista e autrice Ellen Miles, nuova decana del guerrilla gardening" di nuovo la propone come pratica di dissenso, nel 2024 si tiene un corso di guerrilla gardening alla Casa della pace a Milano.


Cosa
Sono attività di giardinaggio su zone urbane non curate, attività organizzate da attivisti e non autorizzate. Formalmente sono abusive, anche se è difficile che la pubblica amministrazione se ne occupi con controlli e sanzioni.
«Un virus verde e battagliero sta contagiando le nostre città: si chiama Guerrilla Gardening, ed è la resistenza estrema non violenta contro ogni forma di degrado urbano. Consiste nell'appropriarsi di spazi pubblici abbandonati, avviliti dal cemento e dall'incuria, e nel creare piccoli giardini.»
«Se in un immaginario condiviso gli spazi aperti diventano (spesso) 'habitat del degrado' o interstizi in attesa di 'cambio di destinazione d'uso', chi sceglie di prendersene cura, in modo volontario, sa che le proprie azioni assumono un ruolo civico, sociale, economico, politico e - volendo - anche educativo.»
«"Il guerrilla gardening promuove un cambiamento sociale e ambientale, consiste nel rendere i quartieri più verdi e di mettere in contatto le persone con la natura"»
«“urbanismo tattico“, un movimento di persone che si appropriano dei loro spazi urbani condivisi»
«Il Guerrilla Gardening è una forma di “disobbedienza civile” che si propone di prendersi cura delle aree verdi della città o crearne di nuove laddove l’amministrazione non se ne occupa.»
«La guerrilla gardening è una forma di attivazione civica che prevede il compiere azioni di giardinaggio e di riqualificazione urbana su terreni e arredi pubblici sui quali però non si ha il diritto legale d’agire, senza insomma chiedere permessi specifici alle autorità competenti.»
«L’azione di guerrilla gardening mira ad avvicinare persone di diversa età e anche di diversi quartieri in uno stesso posto per creare un’aiuola colorata, fiorita e soprattutto di tutti con la speranza di vedere poi dopo»
«È una rivolta pulita, che si svolge in piccoli spazi cittadini grigi e desolati, in giardini e aiuole deturpate dall’incuria, in piazzette soffocate dal cemento, più spesso di giorno ma non di rado di notte» (2023).
«When you start to look, you’ll find there are many possible areas for greening around every town and city. Some already have soil, such as tree beds or grass verges, ... the two golden rules are that the site should be neglected and near.»


Come
Il giardinaggio guerrigliero pretende di combattere il degrado e la bruttezza delle città con azioni non autorizzate, organizzate per l'impianto di piante ornamentali o alberi in zone verdi comuni e su arredi urbani pubblici. Si seleziona l'area da "colpire", si scelgono le piante e la metodologia di azione, si organizza la squadra e i materiali e poi si colpisce con il lancio di "bombe di semi", il posizionamento di "lattine di fiori" o mettendo a dimora piante o alberi.
«Ora sappiamo che non possiamo fidarci del governo per queste cose. Dobbiamo prenderle nelle nostre mani».
«Are you inspired by political or social justice? Do you want to do something proactive to help combat climate change or increase biodiversity? Is it an opportunity for you to meet new people, engage with the community and to gain a sense of belonging to your local area? Are you a keen gardener, with no garden space of your own? Or are you fed up of seeing run-down abandoned spaces in your local area, and want to do something about it?»
«Il Guerriglia Gardening è una pratica condivisa di giardinaggio libero che tende a presidiare il verde “residuale” delle città, spicchi di terra trascurati, abbandonati e per questo non utilizzati. Organizzati in tutto il mondo in gruppi eterogenei e indipendenti, dai nomi fantasiosi ed evocativi, i “guerrilleri” sono cittadini mossi dal principio di resistenza al degrado e diritto al verde. “Ci prendiamo a cuore lo spazio pubblico per evitare che la terra di tutti si trasformi in terra di nessuno”, dicono i “guerrilleri”».


Perché
Combattere il degrado urbano. Resistenza. Rivolta.

Chi
È un'attività - come altre - di dimostrazione simbolica di dissenso da parte di gruppi vicini alla estrema sinistra politica e agli intellettuali del regime di pensiero dominante. I vocaboli e i percorsi logici di mobilitazione, conflitto e propaganda sono quelli tipici marxisti.
Nella quarta di copertina del libro di Tasi e Zabiello c'è una citazione di Ernesto "Che" Guevara.
«Giardinieri Sovversivi Romani, gruppo di guerrilla gardening antifascista e antirazzista di Roma... Il gemellaggio tra Giardinieri sovversivi (Gs) ed Acrobax è nato nel 2011 quando con zappe e rastrelli in mano si è data vita a un’opera di riqualificazione e condivisione degli spazi verdi dell’ex Cinodromo:..».
Gli attivisti che si pongono in prima fila delle attività appartengono a categorie professionali che si occupano di urbanizzazione e collaborano col potere.


ANALISI

Collaborazionisti verdi

Il guerrilla gardening è una classica attività di collaborazionismo che favorisce il mal governo delle città da parte della sinistra marxista.
Il collaborazionismo urbano opera a favore del potere indicando soltanto il sintomo della corruttela e non la sua causa e i suoi responsabili; raccoglie il malcontento per farlo sfogare in attività simboliche di lotta che non incidono sul degrado generale e distraggono i cittadini dal dissenso politico, illudendoli con un civismo inefficace e consolatorio.
Nel caso del degrado e della bruttezza delle aree urbane questi dipendono dall'abbandono della manutenzione e della cura del territorio da parte degli enti responsabili: comune e municipio, quasi sempre. Con le attività di giardinaggio abusivo i cittadini dedicano tempo e buona volontà a sostituirsi al lavoro del "servizio giardini", organismo deputato, pagato e organizzato alla cura del verde urbano, senza chiedersi i cittadini del perché del degrado e dell'abbandono. Il comune, che riceve i soldi delle tasse anche per la manutenzione del territorio, vi spende poco o nulla, per poter impiegare i fondi pubblici in modo politicamente egoista.
Se la città fa schifo, la colpa è di chi la governa.
Il "giardiniere sovversivo" consola i cittadini che sono stati derubati del diritto a un governo locale che sia buono e responsabile dei suoi atti. I cittadini, sistemando lattine colorate con dentro fiorellini,sono distratti, loro che che sono prima di tutto elettori e contribuenti fiscali, dal porsi domande sul perché la città è sporca, i prati abbandonati, gli alberi non curati. Sono distratti soprattutto dalla partecipazione all'autentico percorso del dissenso politico: l'analisi, la critica e il voto di parte.
L'idea che il giardinaggio possa essere un modo di esercitare l'esistenza di una comunità locale coesa e vivace è vera e potrebbe servire ad abbellire di più una città bella; il fatto che gli attivisti ne proclamino la funzione di lotta senza indicare un avversario politico definito, che si inorgogliscano del ben poco importante abuso e delle attività come avverse a un potere che però resta indistinto, che sia rivolto a spazi pubblici indefferenziati come se non esistesse una gestione del territorio, tutti questi fatti denunciano la strumentalità politica del guerrilla gardening e la funzione di confusione e sfogo inefficace del dissenso e della delusione dei cittadini.
Gli aspetti attraenti del guerrila gardening sono a poca spesa e la poca fatica, l'azione locale dal risultato immediato e visibile, il senso di contributo alla comunità e all'ambiente naturale.
Con il guerrilla gardening il degrado non sparisce, non viene punito chi lo provoca. Il comune e il municipio possono continuare a non curare la città perché la prova di dissenso è innocua quanto simbolica. Anzi, in qualche caso i piccoli rappresentanti politici locali possono usare queste attività per raccogliere consenso da portare proprio alla politica che non si è occupata della città.
Il guerrilla gardening è una truffa propagandistica che è gradita a chi governa male le nostre città. Dimostrazione: Roma è stata governata negli ultimi dieci anni da sindaci appoggiati o alleati politicamente con l'estrema sinistra marxista a cui fanno riferimento ideologico e fattuale gli attivisti del guerrilla gardening romano. Il LOA Acrobax. sede da anni di corsi di guerrilla gardening, si trova nel municipio VIII di Roma, dove la Sinistra Civica Ecologista ha ben otto eletti e l'attuale assessore all'ambiente, del PD, è stato eletto la prima volta in consiglio municipale nel 2006. La sinistra governa il territorio da decenni, fa la guerriglia contro se stessa. 

Altre sono le attività botaniche di terrorismo vegetale che possono denunciare i danni che la corruzione degli assessori alla flora delle città, all'ambiente naturale urbano e al benessere dei cittadini.

Valutazione dei risultati
Il sito www.guerrillagarding.it è diventato un sito anonimo di contatto verso un'azienda di giardinaggio.
Il sito wordpress badilibadola riporta attività dal 2007; il primo post è del 2008, l'ultimo post è di novembre 2015.
Gli autori dei libri sul guerrilla gardening sono diventati:
laureato in informatico, proprietario di una società di giardinaggio, Milano;
laureato in chimica agraria, proprietario di società di marketing, USA;
giornalista del “Corriere della Sera”. Insegna giornalismo digitale all’Università IULM di Milano;
laureata in architettura, vincitrice di bandi del Ministero  dell'Ambiente. Lavora per il Ministero della Giustizia.
perito elettronico, lavora in una spa che si occupa di elettronica industriale.