ROTTA FUTURA

Letture - Fiorirà l'aspidistra (1936)

 

Orwell, George, FIORIRÀ L'ASPIDISTRA

Mondadori, traduzione di Giorgio Monicelli, 318 pp

prima edizione 1960, edizione Oscar settimanali aprile 1966

Orwell, cioè Eric Blair, lo scrisse nel 1936, un anno prima di andare a combattere nella guerra civile spagnola. Sono ben più noti i suoi "1984" e "la fattoria degli animali", anche qui metodo e strumenti sono gli stessi; si tratta di allegorie nelle quali i personaggi collaborano a esporre il pensiero dell'A. senza troppa vita propria.

In questo romanzo l'A. ironizza sulla condizione dell'intellettuale della piccola borghesia e sul ricco nobile che cerca di fare il socialista, inutilmente in lotta per sfuggire al Dio Denaro, ai "quattrini". Interessanti le descrizioni di certe situazioni e tipi della società londinese, realistici anche se tratteggiati nel grottesco: ci fanno sorridere mentre ci preoccupa l'idea che forse conosciamo realmente gente così - c'è un qualcosa di Villaggio e Bulgakov.
Un po' rozzo il modo in cui l'A. si chiude la storia. Uno squallido  incontro d'amore, la gravidanza, il salvifico neonato, nelle 35 pagine finali.

Riporto questi brani:

"Tavolo d'Angolo [è un'insegna pubblicitaria, ndr] vi sorride, un sorriso apparentemente ottimistico, con un lampeggiare di denti falsi. Ma cosa si nasconde dietro quel sorriso? Desolazione, vuoto, profezie di sciagure. Ché non vedete, se sappiate guardare, come dietro quella soddisfazione e quella contentezza imbellettate, sotto quella banalità panciuta e ridacchiante, non ci sia altro che un terribile vuoto, una disperazione segreta? L'immenso desiderio di morte del mondo moderno. Patti suicidi. Teste ficcate nel forno a gas in solitarie villette. Antifecondativi e stupefacenti. E le premonizioni di guerre future. Aerei nemici in volo su Londra; il sonoro minaccioso ronzar delle eliche, il rombo dirompente delle bombe. È tutto scritto sulla faccia di Tavolo d'Angolo." (p. 26)

"Quattrini! quattrini! tavolo d'Angolo! Il ronzio  degli aerei altissimi e lo schianto rombante delle bombe.
Gordon alzò gli occhi, torcendo le pupille, al cielo plumbeo. Quegli aerei stanno per arrivare. Con l'immaginazione li vide arrivare in quel momento; uno stormo dietro l'altro, innumerevoli, oscurando il cielo, come nubi di zanzare. Con la lingua lievemente premuta contro i denti si mise a fare un sordo ronzio, il ronzio di un moscone contro i vetri a imitazione del rumor d'aerei. Un suono che, in quel momento , desiderava ardentemente udire." (p. 33)

Il desiderio di morte - che diventa all'ultimo momento la morte altrui - droghe e anticoncezionali ritornano nella cultura occidentale da oltre un secolo, artifici consolatori per scacciare il terrore che gli europei hanno del futuro. "Venite, venite B 52" che si legge in Veronesi è una citazione. Oggi non si fa che ripetere nello scritto e sugli schermi - e realizzare nelle leggi dei parlamenti - un secolo di disperazione di classi dirigenti fallite.