ROTTA FUTURA

Riforma costituzionale - anche i palombari votano

 

Quando si parla di batteri non credo di poter fare affermazioni più rilevanti di quelle che può fare un biologo, quando si parla di musica, poiché ho l’orecchio di legno, non credo di poterne sapere di più di un mio amico tenore, anzi so che ne so molto meno, quasi nulla. Ognuno dovrebbe riconoscere le questioni su cui è poco competente e valutare le opinioni degli esperti di quel settore con la proprio intelligenza, dopo averle sentite.

Invece sulla riforma costituzionale che voteremo a dicembre sembra che tutti abbiano una qualche innata, limpida opinione, specie sulla questione del bicameralismo perfetto. Dal meccanico alla mangiatrice di spade, dal palombaro al barista al domatore di leoni di mare, tutti i dicono che bisogna riformare questa cosa che le leggi fanno avanti e dietro col Senato, quello lì: il bicameralismo.

Un po’ come gli argomenti facili a scuola: “il bicameralismo lo so!”

Prima di cambiarlo però bisognerebbe capire cos'è, sapere soprattutto che noi il bicameralismo vero non lo abbiamo mai visto, mai.

Lo si accusa di produrre leggi parziali, tardive e arzigogolate; per questo lo vuole riformare proprio la parte politica che ha prodotto le leggi più arzigogolate, piene di errori, incomprensibili, faziose del secondo dopoguerra. La gente dello scandalo di banca Etruria, delle concessioni petrolifere, dell’attacco alla Libia, del mercato dei migranti, degli espropri, dei suicidi dei senza lavoro, delle tasse, della disoccupazione, dei record multipli del debito pubblico, questi personaggi dicono che il problema dell’Italia è il bicameralismo. Lo dice Renzi, prima di lui lo diceva Berlusconi. 

Il dubbio che bisognerebbe informarsi meglio dovrebbe venire anche al domatore di leoni di mare e al palombaro, che è sempre immerso in altre questioni.