Riforma Costituzionale - tempo di bugie
Sono molto preoccupato per i metodi del comitato per il Sì al referendum costituzionale dopo aver visto un loro video.
Ne ho trascritto il testo (il video è questo, se volete vederlo, apre in una nuova finestra)
Sono 30 secondi.
Audio: “Camera… Senato.. Camera… Senato. Solo in Italia questo è l’iter per approvare una legge".
Prima bugia.
Il bicameralismo c’è in altri paesi, non "solo in Italia". C’è in Europa, c’è negli USA.
La democrazia moderna è nata in Inghilterra, con un bicameralismo.
Soprattutto, ripeto, c’è negli Stati Uniti d’America.
Bicameralismo paritario.
Audio: “Un continuo rimbalzo tra Camera e Senato”
Seconda bugia.
Non c’è nessun “rimbalzo continuo”. C’è la «navetta parlamentare», che si verifica per una minoranza di leggi.
Tre leggi su quattro vengono approvate senza «navetta». Se la maggioranza politica che ha proposto la legge è salda e ha il consenso in entrambe le camere l'iter legislativo è senza “rimbalzi”.
Se una camera modifica il testo rispetto a quello approvato dall'altra questo non avviene per caso, senza un motivo valido; ci sono persone che votano alla luce del sole e c’è un motivo ben preciso.
Si verifica una volontà diversa in corpi che esprimono in modo diverso la volontà del Popolo.
Non sono due omini che giocano a ping pong, sono i nostri rappresentanti.
Audio: “Ogni modifica, anche di una sola parola, fa iniziare l’iter da capo. Avanti, e indietro”.
Terza bugia. Falso, falsissimo, assurda falsità.
In caso di modifica del testo questo viene rimandato indietro per approvare solo la parte modificata.
Se è una sola parola, la camera a cui viene riportato il testo discute e vota solo la data parola.
Ciò su cui le due camere sono state d’accordo è consolidato. Questo lo sanno anche i bidelli della facoltà di Giurisprudenza.
Non si ricomincia “da capo”, menzogna.
Audio: “Così le leggi impiegano anni, per essere approvate”
Solo quando sono leggi fatte male, o sulle quali non c’è consenso politico tra le forze che compongono la maggioranza parlamentare.
Questi ostacoli non si risolvono eliminando il bicameralismo paritario. Conflitti ed errori continueranno a esistere anche con una camera sola.
Il bicameralismo espone i problemi, rende pubblici errori e contrasti; eliminandolo si otterrebbe solo che i conflitti si trasferirebbero fuori del Parlamento: questo è un rischio democratico. Ci troveremmo davanti “patti del Nazareno” multipli su cui non ci sarebbe pubblicità e voto.
Per quel che riguarda l’affermazione della durata di anni, è anch'essa falsa a fronte delle statistiche: abbiamo leggi approvate dai due rami del Parlamento in meno di un mese.
Audio: “Ma al referendum noi possiamo fermare questa partita e dire sì a un nuovo futuro per l’Italia. Basta burocrazia, al referendum per la riforma…”
È l'ultima frase che mi ha convinto a scrivere. "BASTA BUROCRAZIA". L’iter legislativo non è burocrazia. Non è formalità. Non è un gioco.
Sono i dittatori che considerano l’approvazione delle leggi un gioco a tavolino. La procedura di discussione e approvazione di una legge è il cuore dello Stato di Diritto, compreso il fatto che una legge venga cambiata con la discussione o lasciata cadere.
Vediamo nei regimi totalitari che la funzione dell’organo legislativo è quella di alzare la mano solo per dare la formale investitura della volontà del Popolo alla decisione di chi comanda. È Berlusconi che nel 2009 ai parlamentari riuniti disse che per lui doveva votare il capogruppo per tutti: nella sua fantasia il governo varava il decreto, il capogruppo premeva il pulsante di "a favore" e la legge era approvata! Grillo ha espresso varie volte gli stessi concetti.
Il comitato del Sì ha prodotto un video che racconta patenti bugie; se hanno scelto il metodo della menzogna sull'iter legislativo è lecito temere che lo abbiano scelto per sostenere tutte le altre riforme. Di sicuro in questo video i panni delle parole a effetto vestono una cultura delle istituzioni allergica alle regole basilari del sistema legislativo democratico e fanno da spia alla passione per il sistema autoritario e antiparlamentare.
Più preoccupante del contenuto della riforma costituzionale è la mentalità di chi la propone.