ROTTA FUTURA

I motivi per esserci (2) - il patto

 

Il 30 giugno del 2015 si tenne a palazzo Wedekind il seminario dal titolo "NUOVA, VERA, UNITA - Un Progetto per La Destra Italiana".

Vi partecipai per l'associazione "Rotta Futura" e ricordo che era una giornata caldissima. Il periodo più caldo dell'anno. Qualcuno stava senza giacca. Mi misi in piedi vicino a una finestra dove girava una bava di aria condizionata e quando Gianni Alemanno prese posto per il suo intervento lo salutai da lì, sapendo che ero in piena controluce e che mi rispondeva per cortesia senza poter discernere chi fossi.

Il suo intervento fu l'anello di una catena cominciata a suo tempo e che ha portato verso il congresso del prossimo fine settimana. Ormai è noto: è un discorso per la sovranità del popolo italiano, per una riaggregazione della Grande Destra la più ampia possibile,

per il superamento di divisioni sia a destra che rispetto alle altre forze politiche. Non interessa discutere i motivi personali o contingenti che possono aver fatto nascere questo discorso; so che è collegabile ai discorsi fatti dalle persone di Rotta Futura e che il corollario di tanta apertura è la possibilità di far qualunque proposta, di portare avanti qualsiasi discorso che si ponga come logico e dialettico, per il bene del Paese. Nessuno ci ha dato, in questi cinque anni - o a me, che mi iscrissi alla Destra nel 2007 - la stessa disponibilità.

Tra gli argomenti di quel discorso uno mi è sembrato fondamentale e ha contribuito molto più di altri a farmi partecipare: il discorso del rifiuto dello "scontro generazionale" e la ricerca della "alleanza generazionale", il patto tra persone che appartengono al corpo sociale per il bene reciproco e collettivo. Su questo argomento si potrebbe scrivere molto, penso che l'opposizione di questi due concetti sia abbastanza chiara per essere evidente a tutti, come è evidente che il nostro progetto si contrappone nettamente a altri partiti politici. Allo scontro tra generazioni la Sinistra marxista e le forze dell'estremismo individualista hanno elevato il monumento del Sessantotto,

il tempo in cui predicarono l'abbattimento dei padri e di ciò che definivano "superato" per sostituirlo e prendere il potere. Coloro che furono giovani cinquanta anni fa oggi combattono apertamente i figli, per impedire che giovani li sostituiscano - a parte pochi assolutamente affidabili che si sono asserviti al loro comando. Solo giovani completamente allineati ai desideri dei vecchi possono in questo momento avanzare nel percorso di vita. Per gli altri ci sono lo sfruttamento, la droga libera, il controllo asfissiante, l'aggressione mediatica per mantenerli in una condizione di minorità infantile, l'invito a emigrare e a non creare problemi con le loro richieste.

Azione Nazionale a giugno del 2015 parlava invece di alleanza, di patto tra le persone in base ai riconoscimento del naturale scorrere della vita, il passaggio degli impegni, degli oneri e onori dai padri ai figli nell'alternarsi dei ruoli attraverso l'età. Tra il nostro movimento e gli altri questa differenza è discriminante. Basterebbe da sola a farci parteggiare per una posizione e allontanarci da chi ha scelto le altre - finché non rinsavirà.

Non mi dilungherò oltre, dico solo che quando ho sentito questo discorso ho voluto scattare una foto per ricordare quel momento (e non come certe attricette tatuate che scattano le foto di nascosto per aggredire chi è stato ritratto)