I motivi per esserci (1-bis) La patria
Si tiene in questi giorni il sondaggio (www.creailtuomovimento.it) su simbolo e nome del sedicente "polo sovranista" che si ripropone di unire la "destra". Patria è tra le parole in ballo.
Questa parola appare e riappare come fantasma nel dibattito politico a destra, come il cervo bianco della mitologia indoeuropea. L'antica cappa messa sul nostro sistema culturale fa in modo che i giornali e i libri di scuola non la usino quasi mai; è comprensibile che non la vogliano usare - e vigilino contro chiunque nomini la patria - le forze politiche che per anni hanno ricevuto finanziamenti da potenze nemiche e che sputano a comando sulla bandiera, come è normale che non venga nominata dai gruppetti fedeli a idee anarcoidi, dagli adoratori delle divinità infernali del denaro e dell'individuo anomico.
Purtroppo anche i movimenti politici che hanno scelto di schierarsi per il popolo, la vita, la famiglia mostrano pudore a schierarsi anche sotto l'idea di patria - eppure la patria è il corollario di tutto il resto: popolo, vita, famiglia, lavoro, patria sono un unico sistema di concetti che vivono l'uno dell'altro.
Più di un anno fa mi sono permesso di proporre il nome patria in una riunione preparatoria alla creazione di Azione Nazionale e mi è stato fatto notare che questa idea non sarebbe stata distintiva, che tutti si possono dire patriottici; l'idea di chiamare il nascente movimento "Pro patria" venne quindi lasciata cadere. Era solo una proposta personale tra tante, nulla di male; uscii dal dibattito con la convinzione che il tema sarebbe spuntato di nuovo nel bosco profondo del dibattito politico, come il cervo bianco. Infatti ecco che la parola patria riappare, e ancora sfugge o le si sfugge.
La parola patria non è di tutti, è già stata per tutti; il pregiudizio ebete che la patria sia una roba di destra o fascista è antistorico e falso: alla costruzione della nostra patria hanno contribuito tutti, nelle trincee, nei campi o nelle piazze a manifestare contro l'occupante sono scesi tutti i colori. La patria è un'idea inclusiva, è vero che chiunque la può abbracciare, solo che poi non è possibile allontanarsene. È un'idea che unifica, come un'isola. Se è vero che l'idea non è distintiva di un solo partito, la scelta di parteggiare per essa permette il grande vantaggio di distinguere chi riconosce la patria rispetto a chi le è nemica - e questo non è poco. Di questi tempi, in cui popolo e nazione sono attaccati da molti lati il riconoscimento dell'isola ideale della patria separa chi vuole vivere con essa, con un terreno condiviso, un luogo comune di idee - magari anche con idee diversissime sui modi - da chi viene a aggredirla dal mare.
(Mi è stato fatto notare che ho scritto patria con la minuscola. Per me le parole patria, donna, amore e pace sono troppo grandi per aver bisogno di essere scritte con le maiuscole e con virgolette)