ROTTA FUTURA

Isole e penisole

Cosa hanno in comune Islanda, Grecia, Portogallo, Irlanda, Italia e Spagna?

Sono tutti paesi europei che attraversano una crisi finanziaria molto grave che sta mettendo in ginocchio le loro economie, istituzioni e comunità. Alcuni di questi paesi sono di fatto "falliti". Sono i PIGS. Questa è una risposta, descrive il risultato e i sintomi, non si capisce cosa abbia provocato la crisi economica di economie tra le più ricche al mondo che sono parti di un sistema economico secondo per potenza solo a quello statunitense.

C'è un'altra risposta altrettanto corretta. Islanda, Grecia, Portogallo, Irlanda, Italia e Spagna: sono tutte isole o penisole. Nazioni con coste lunghe del continente e dell'economia europei. Rimangono escluse dalla lista alcune isole e  penisole: Norvegia, Danimarca, Svezia, Regno Unito. Cosa hanno un comune questi ultimi? In nessuno di questi paesi si usa la moneta Euro. È l'introduzione dell'euro che ha messo in crisi i paesi rivieraschi.

L'idea di una moneta comune per l'Europa è ottima, è chiaro che non converrebbe tornare alle monete nazionali e che abbiamo fatto bene a superarle. L'euro è una moneta moderna, senza garanzia di riserve monetarie. Dopo il superamento della convertibilità in oro della moneta, l'euro rappresenta la ricchezza dei paesi che lo hanno adottato, come il dollaro rappresenta la ricchezza degli USA. C'è il fatto che l'euro, poiché rappresenta l'economia dell'Europa, ne rappresenta anche la grande quantità di debito accumulata. Tutti i paesi dell'Europa sono indebitati, siamo così abituati all'idea di debito pubblico - e noi italiani ad avere il primo posto - che gli altri paesi sono detti "virtuosi" anche quando hanno debiti superiori a metà del PIL! Le regole che valgono per le persone valgono anche per le istituzioni. Immagino il mio reddito di un anno. Immagino di avere debiti per la metà di esso: come faccio a dire di non essere in grossi guai? Solo perché il mio vicino ha i creditori che lo aspettano sotto casa? Questo non migliora la mia situazione, sono nei guai. Tutta l'Europa è nei guai. Per decenni ha tenuto uno stile di vita che non era giustificato dalla ricchezza che produceva, anche oggi l'Europa non produce abbastanza ricchezza per giustificare il livello di vita dei suoi abitanti in termini di consumi di servizi, energia e beni voluttuari. Questa differenza tra ricchezza prodotta e consumata ha creato il debito, debito delle famiglie, delle imprese e delle istituzioni. Il debito viene gestito dalle banche private, con il consenso degli indebitati, nella sua parte registrata. Inoltre una parte del debito non è registrato, è debito informale, semplicemente non è scritto, oppure è debito ammortizzato con ritardi di pagamento da parte del debitore o promesse non monetarie o dilazioni ammesse dal creditore. Questo tipo di debito, non formale, è più diffuso nei paesi che hanno margini elastici di credito perché le loro economie hanno delle zone di ammortizzamento delle tensioni economiche. I paesi rivieraschi hanno questi spazi più dei paesi continentali.

Ci sono delle differenze fondamentali di organizzazione sociale e economica tra i paesi dell'Europa continentale e quelli costieri.  I paesi affacciati sul mare hanno accesso alla risorsa della pesca, del turismo e hanno una agricoltura facilitata rispetto ai paesi continentali. Storicamente avevano un vantaggio nel commercio e hanno accumulato maggiori ricchezze culturali. Inoltre godono di un clima migliore. Il clima migliore non è una questione di "ma che bella giornata", vuol dire minori spese per il riscaldamento sia delle strutture produttive che della popolazione, un vantaggio notevole. Questi "crediti potenziali" sono stati usati per attutire il peso del debito, i paesi costieri potevano prendersi sulle spalle più debito e lo hanno fatto. L'Islanda pur non usando l'euro ha caricato sulla sua economia il vantaggio della sua peculiare posizione strategica. Con l'arrivo dell'euro le regole bancarie intorno alla moneta dell'Europa sono state fatte in base a un modello economico che non ha considerato gli spazi dell'indebitamento informale che è possibile nei paesi costieri. Quella che era una risorsa assai sfruttata è  stata messa fuori gioco, i crediti formali hanno disconosciuto i debiti informali, i numeri non hanno più accettato come corrispettivo promesse che poi venivan mantenute - cosa che succedeva in passato. Lo stock di credito informale del vantaggio competitivo delle economie rivierasche è stato cancellato e trasformato in debito. Per questo l'Europa affonda. Affonderà l'euro e si tirerà dietro anche i paesi che il mare caldo non ce l'hanno.

Non c'è nulla di strano che sui giornali tedeschi si dica che la Grecia dovrebbe vendere alla Germania le sue isole per ripagare il debito pubblico.

Prima di farti cadere, Dio ti acceca.

PS Note finali. Si potrebbe eccepire che ci sono Malta e Cipro. Sono due isolette e appartengono in geografia all'Europa politica; appunto, in geografia - che appartengano all'economia europea e non a quella asiatica e che non siano "colonie" è da dimostrare. Tra le isole e le penisole a soffrire di più sono le grandi isole e penisole di una penisola, ILVA in Puglia, ALCOA in Sardegna, FIAT in Sicilia.

(10 ottobre 2012)