Letture - Conrad, Cuore di tenebra (1899)
Conrad, Joseph, Cuore di tenebra, Feltrinelli economica, terza edizione, 1982, Milano.
Sono arrivato a Cuore di tenebra attraverso un percorso pop, passato dalla visione di Apocalypse now nel 1979 con mio padre e alla lettura di alcune vignette su Frigidaire a casa di Roberto Flaibani che mi hanno fatto scoprire il legame tra le due opere.
La voce narrante racconta la vicenda di Kurtz, agente dalle straordinarie capacità che agisce per la Compagnia che vuole solo avorio, avorio, avorio. Dopo averlo raggiunto alla sua stazione avanzata nel cuore del Congo il comandante del vaporetto fluviale Marlow fa appena a tempo a conoscere Kurtz e ad assistere alla sua morte. Tutta la vicenda dell'avventuriero, l'uomo eccezionale che si è addentrato oltre il limite della sua civiltà per strappare l'avorio, "per lo più fossile", è narrata solo con gli indizi, le dicerie, il brandello dell'agonia.
Si tratta di una investigazione fuori delle terre civili, dopo aver lasciato alle spalle le barriere dell'ordinato, del logico, del civile ed educato. Da un punto di vista europeo quello di Marlow è un viaggio oltre la società belga, oltre la colonia, fin dentro l'ignoto, un viaggio extraterrestre.
Il suggerimento di Conrad è che esista, oltre il limite della società organizzata secondo i canoni e le definizioni civili, un mondo ulteriore, in cui la tenebra, la giungla folta con le cortine di alberi impenetrabili all'occhio e alla fucilata, al bombardamento della nave da guerra, è solo la metafora della mancanza della luce della nostra capacità di comprendere e ordinare. Kurtz, per inseguire i suoi sogni di gloria o il dovere verso la Compagnia o la dedizione alla donna amata, si sa spingere dentro la tenebra. Lì impugna l'arma dei suoi talenti, libero dalle costrizioni civili che si è lasciato alle spalle e insegue i suoi obiettivi da uomo assoluto, senza morale o leggi altrui. Conrad ci fa capire che il carisma, il genio, la forza di volontà, la violenza, l'inganno lo hanno portato a dominare gli uomini e la natura che sono oltre il limite di ciò che ci è noto, al punto che essi lo temono e lo venerano come un dio.
Le parole in punto di morte del dio malato Kurtz sono «L'orrore! L'orrore!»: Ciò che è avvenuto oltre i limiti del civile Kurtz lo porta dentro di sé al ritorno alla stazione avanzata, dove lo attende il vaporetto di Marlow con il direttore commerciale. È tornato nei limiti del descritto e del noto in ordine, la macchina e gli uomini inviati dalla Compagnia. Il conflitto tra uomo dominatore nella tenebra e uomo civile che dovrebbe raggiungere i gradi più alti al ritorno tra gli europei lo fa urlare disperato: probabilmente è per questo che i veterani USA si suicidano così spesso dopo le missioni nei luoghi "fuori del Logos" in Afghanistan e in Irak.
Forse la crisi globale delle identità e delle regole vede un ritorno della tenebra fuori del Congo, ciò che ci sembra tenebra risale lungo le linee di mediazione liquide di "non territorio" del grande fiume, dei deserti e dei mari. Lungo le vie senza solidità, non manipolabili, che ignorano i confini tracciati dalla burocrazia della Compagnia l'indescritto, che contiene sia la possibilità della vittoria dell'eroe che il dilagare dell'orrore del nulla, si sta riversando nel nostro mondo europeo, come ritorno di marea nel mondo placido di anziani che bevono il te e sferruzzano vicino alla stufa e che non riescono a concepire che oltre i limiti delle strade tranquille c'è molto di più. Il vero mondo è anche al di là dei confini che tracciamo, comprende sia ciò che è dentro il civile che la tenebra e la giungla. Marlow può penetrarvi con la sua nave a vapore, Kurtz può penetrarvi e imporre la sua volontà.